L’avvio del lavori del congresso di Chengdu a settembre 2017
Slow Food Emilia Romagna discute del proprio futuro in regione e delle nuove linee programmatiche e organizzative del movimento internazionale di cui fa parte.
Domenica 10 giugno 2018 è convocato
il Congresso regionale di Slow Food Emilia Romagna
per le ore 9.30 a Bologna presso Sympò, via delle Lame 83
in vista del Congresso nazionale di Slow Food Italia che si terrà a Montecatini il 6/7/8 luglio 2018, e a pochi mesi dal 7° congresso internazionale di Slow Food svoltosi a Chengdu (Cina) nel settembre scorso, un momento cruciale che ha segnato il nuovo percorso che l’associazione della chiocciola intende intraprendere a livello globale cominciando dal locale.
Nuovi indirizzi strategici che Slow Food si è data per il proprio futuro sul piano economico e politico, nonché organizzativo a tutti i livelli. Scelte che impegneranno ancora l’associazione sul fronte della conoscenza e tutela di un cibo “buono, pulito, giusto e sano per tutti”, con un’attenzione sempre maggiore alla produzione, ai rapporti sociali di produzione, alla diffusione e condivisione delle conoscenze, alle problematiche ambientali correlate alle produzioni e allevamenti intensivi, all’overpackaging per contribuire all’eliminazione della plastica dal pianeta.
Al Congresso regionale porterà il suo saluto con un videomessaggio l‘assessora regionale all’Agricoltura Simona Caselli, sarà inoltre presente il segretario nazionale di Slow Food Italia Daniele Buttignol.
In questa occasione verrà eletto il nuovo esecutivo regionale che avrà il compito di avviare una fase di cambiamento dell’associazione che contempli una più ampia partecipazione possibile anche di tutte le realtà associative che condividono le linee di Slow Food, con le quali anche negli ultimi anni sono stati costruiti rapporti e progetti. L’obiettivo comunqe sarà lavorare sempre per aumentare la consapevolezza di cittadini /co-produttori rispetto al significato e valore del cibo e della filiera produttiva alimentare in tutti i suoi aspetti, nonché sollecitare l’attenzione delle amministrazioni regionali e locali sulle tematiche del cibo affinché questi temi entrino sempre più spesso nell’ “agenda politica”.
Per approfondire i temi sollevati dalle sei mozioni di Chengdu, che costituiscono i pilastri su cui l’associazione lavorerà anche a livello territoriale nei prossimi anni, sono stati invitati alcuni esperti che aiuteranno ad arricchire le conoscenze e il dibattito in merito.
Parteciperanno al congresso
Sulla mozione “I cambiamenti climatici, le nostre scelte alimentari, l’agricoltura che vogliamo” Marina Kovari, Communication Manager presso Climate-KIC Italy e socia SF Bologna
Sulle mozioni “L’Africa di Slow Food e Terra Madre” e “I saperi indigeni, alleati chiave per affrontare le sfide globali” : Nicola Michelon Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna
Sulla mozione “La biodiversità, i saperi, le comunità e le culture tradizionali che vogliamo difendere e sostenere” : Giovanni Bazzocchi, coordinatore del Centro Studi Agricoltura Urbana e Biodiversità dell’Università di Bologna; Tobia Zagnoli Comunità agricoltori Appennino Reggiano (le comunità); è prevista inoltre l’illustrazione del progetto “Metropoli di paesaggio” da parte dell’architetto Sergio Fortini
Sulla mozione “La trasmissione di saperi, l’accesso alla conoscenza, l’Università diffusa” interverrà Raffaela Donati presidente uscente Slow Food Emilia Romagna e sempre l’associazione regionale formulerà alcune proposte immediatamente operative che prendono spunto dalla mozione “La plastica negli ecosistemi del pianeta: una minaccia per il nostro cibo e la nostra salute”
Verrà inoltre approfondito il contenuto del Protocollo d’intesa siglato da Slow Food con la Regione Emilia-Romagna per la valorizzazione del patrimonio rurale ed enogastronomico regionale, con l’intervento di Mario Montanari, responsabile del Servizio innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.
Sono invitati al Congresso, senza diritto di voto, i rappresentanti degli enti, delle Istituzioni e delle associazioni con cui abbiamo collaborato negli ultimi quattro anni di mandato.