Slow Food Emilia Romagna Salone del gusto 2018

Programma Giovedì 20 Settembre

Eventi a cura delle Condotte di Rimini, Cesena, Forlì, Faenza

10,00/11,00 e 11,30/12,30 Laboratorio per le scuole “Cibo Pellegrino”
Laboratorio ludico-didattico per scoprire i viaggi del cibo ieri e oggi, quali contaminazioni
alimentari ci sono nelle tradizioni, quali sementi hanno creato migrazioni di culture e quali ricette
possono fare ri ettere su spreco, liera, mappatura e impatto sostenibile!
Pellegrinar…! come fece l’Artusi, gastronomo storico italiano, che ci ha fatto scoprire territori, piatti, tradizioni, ricette e ri ettere su migrazioni di sapori, origini di grani e produzioni autentiche. Immaginiamo il viaggio di una persona curiosa e decisa a scoprire i sapori delle genti che abitano piccole comunità. Immaginiamo di percorrere una strada per entrare nelle case e nelle cucine fatte di piatti contadini. Immaginiamo ancora una persona intenta a ricostruire i sapori, quasi un alchimista in cucina, e af dare a qualche foglio e a una penna la trascrizione di un modo di vivere, di una cultura antica…. Prenotazioni: raffaela.donati@emiliaromagna.slowfood.it

12,30/14,30 Ospite la Delegazione Slow Food Great China.

L’incontro rappresenterà non solo un momento di reciproca conoscenza ma sancirà uf cialmente lo scambio/sinergia/condivisione di progettualità sulle tematiche relative all’agricoltura sostenibile, alla salvaguardia della biodiversità, ad azioni di ricerca sul contrasto ai cambiamenti climatici, ai temi dell’educazione e della formazione e che vedrà coinvolto anche il Centro Studi Agricoltura Urbana e Biodiversità (ResCUE-AB) dell’Università di Bologna. A seguire: racconto e dimostrazione pratica della piadina romagnola accompagnate dal Fulèsta, narratore errante, con accompagnamento musicale. Al termine degustazione della piadina romagnola con i vari ripieni accompagnata dai vini Sangiovese ed Albana, simboli entrambi del territorio romagnolo. Saranno presenti con due loro preparazioni i cuochi emiliano romagnoli dell’Alleanza Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi dell’Osteria La Campanara di Galeata (FC). Al termine del momento conviviale, spettacolo di maschere dell’attore cinese.

16,30/17,30 Reading letterario, un viaggio tra i sapori del buon cibo italiano alla riscoperta della tradizione romagnola.

Una tipicità della tavola contadina, il valore dello “slow food” attraverso la rete di saperi e pra- tiche nella diversità della cucina italiana. A cura di “Il Dirigibile”, compagnia teatrale composta dagli utenti del Centro Diurno Psichiatrico di Forlì

18,00 Cappelletto social (club) laboratorio a cura delle Mariette in collaborazione con le condotte di Rimini, Cesena, Forlì, Faenza e la partecipazione attiva dei partecipanti al laboratorio.
Il cappelletto è una pasta ripiena straordinaria. Anche questo piatto fa parte della tradizione contadina romagnola, ed esistono due fazioni ben distinte sulla farcitura del cappelletto: c’è chi lo prepara senza carne, e chi invece insieme ai formaggi aggiunge, appunto, la carne. Tradizionalmente è il piatto della festa: qualche volta la domenica, sempre a Natale, e rigorosamente in brodo di carne: manzo e gallina, oppure di cappone, più ricco e dal sapore particolare. A parte queste differenze, c’è però un elemento che li accomuna tutti: la preparazione. Tutta la famiglia partecipava alla preparazione dei cappelletti: chi si occupava della sfoglia, chi del compenso, ma tutti, anche i più piccini, partecipavano alla “cerimonia” della chiusura (e se qualche cappelletto veniva di forma non perfetta… gnam, veniva mangiato crudo!).

19,30/21,30 Si fa presto a dire piada! Degustazione delle varie tipologie di piade con bicchiere di vino.

La Piadina Romagnola è forse uno dei piatti simbolo della Romagna più famosi al mondo. Un pane semplice, povero, ma di grande fascino per il suo sapore e la sua versatilità di utilizzo. Un piatto intelligente della tradi- zione contadina: una volta cotta, è suf ciente riscaldarla perché ritorni ad avere tutta la sua fragranza. La sua diffusione copre tutta la Romagna: la si trova nelle zone montane come in riviera. Forse è per questo motivo che non è semplice identi care la “vera ricetta” della piadina. Non solo: anche lo spessore varia da zona a zona. C’è quella riminese, la più sottile, c’è quella cesenate e quella forlivese, un po’ più spesse, per arrivare in ne a quella faentina, la più spessa di tutte. Proporremo una degustazione di queste quattro tipologie, ognuna con una farcitura diversa. Anche le farciture seguono le tradizioni dei vari territori: si passa quindi dal sardoncino ai salumi di Mora Romagnola (Presìdio Slow Food), alle verdure, allo squacquerone della centrale del latte di Ce- sena. In abbinamento un calice di Sangiovese, anch’esso simbolo, insieme all’Albana, del territorio romagnolo. Inoltre il Fulèsta Sergio Diotti, insieme a Bardh Jacova alla sarmonica, accompagnerà le degustazioni con le sue “fole”, come accadeva una volta nelle aie dei casali e fattorie di romagna. La degustazione ha lo scopo di fare assaporare, oltre alla piadina, l’atmosfera romagnola in questi momenti di convivialità e condivisione contadina. Il Fulèsta, ovvero la cultura della narrazione orale. Il Fulèsta è un narratore errante che girava per le campa- gne romagnole durante il periodo di mietitura e altri periodi di grande lavoro agricolo, intrattenendo i braccianti durante le cene dopo il duro lavoro nei campi con racconti, favole (le fòle, appunto), ma anche fatti realmente ac- caduti. La sua paga? Spesso la sola cena, un bicchiere di vino e un giaciglio per la notte. L’attore e regista Sergio Diotti ha per anni svolto ricerche su questa straordinaria tradizione contadina, realizzando negli anni spettacoli teatrali, utilizzando spesso anche pupazzi e burattini, dove la narrazione orale della tradizione romagnola ne è il timbro espressivo. L’evoluzione naturale è stata quella di tornare ad esibirsi sempre meno nelle sale teatrali, e sempre più in luoghi ed eventi di aggregazione. Tuttora porta in itinere questo personaggio della nostra cultura.