Il futuro di un continente e dell’intero pianeta passa da un orto. Noi ne siamo convinti, ne è convinta Slow Food Italia che da anni promuove il progetto “10.000 orti in Africa” a cui Slow Food Emilia Romagna ha aderito adottando negli ultimi anni sei degli orti, scolastici o comunitari, avviati dalla rete Slow internazionale. Abbiamo devoluto a questo progetto gli incassi delle serate di presentazione delle nostre Guide, di eventi e laboratori creati durante la nostra programmazione annuale. Anche molte Condotte dell’Emilia Romagna (Ravenna, Imola, Bologna, Cento, Cesena,Forlì) si sono date da fare autonomamente su questo fronte, adottando a loro volta diversi orti africani. Un impegno che ci è stato riconosciuto con questa lettera di Carlo Petrini alla nostra presidente regionale Raffaela Donati, che ben spiega il progetto, i suoi obiettivi e la sua natura, e che ci piace condividere.
Quali e dove sono gli orti africani sostenuti da Slow Food Emilia Romagna
GUINEA BISSAU
**Orto comunitario di Mansonka. Farim, con le vecchie case coloniali e grandi alberi di mango, si affaccia su un braccio di mare (rio Farim). Per raggiungerla, dalla capitale si viaggia verso nord per circa tre ore. Per entrare in città si attraversa il rio in piroga. L’orto Mansonka si trova alla perfieria nord est della città èd è gestito dall’associazione Ghu – Tchucabact, che riunisce 26 donne (la maggior parte di etnia Mansonka). E’ di circa 1000 mq, recintato con rami intrecciati.
La coltivazione inizia a fine novembre, con il trapianto delle piantine, che le donne hanno preparato in un semenzaio che si trova vicino all’orto. Ogni donna ha il proprio piccolo orto, per il consumo della propria famiglia. I prodotti dell’orto comunitario, invece, sono destinati principalmente alla vendita. Il ricavato serve per le attività dell’associazione. L’orto comunitario è suddiviso in parcelle (canteiro) destinate, ciascuna, a un prodotto: insalata, melanzana violetta e gialla, cavolo verza, carote, cipolle, gombo, peperoni, peperoncini. Ogni famiglia ha la propria fossa per il compostaggio e si sta lavorando per realizzare una compostiera comune. Area: Mansonka, Farim, dipartimento di Farim, regione Oio – Coordinatore: Leandro Pinto Junior
**Orto comunitario di Tendinito. La comunità di Tendinto è molto vicina alle altre che hanno istituito gli orti comunitari di Farmbali, Sare Wali e Cambadju. Uomini e donne si aiutano scambiando i semi e prodotti soprattutto al mercato popolare che si svolge ogni sabato mattina a Contuboel. I membri della comunità di Tendinto sono molti, più di trecento e poco più della metà donne. Insieme coltivano pomodori, cipolle, cavolo, patate dolci, carote e lattuga. Area: Villaggio di Tendinto, settore di Contuboel, regione di Batafá – Coordinatore: Armando Sampa
**L’orto scolastico di Barigal si trova presso la Scuola Comunitaria di Barigal, un piccolo istituto che raccoglie i ragazzi di alcune tabancas (villaggi) dell’interno della regione di Cacheu Sul. L’orto si estende su una superficie di quasi 500 m2 e viene lavorato dai 67 studenti, che vi coltivano pomodori, cipolle, pepe, ibisco, carote e patate dolci. Agli studenti sono stati dati gli strumenti principali per mantenere al meglio un orto (alcuni rastrelli, zappe e secchi), mentre l’approvvigionamento idrico, non sempre facile, è assicurato da un pozzo molto vicino all’orto. L’orto di Barigal, oltre a essere un luogo dove i ragazzi imparano a coltivare e apprezzare i prodotti della loro terra, riesce anche a dare un apporto alimentare alla mensa scolastica. Area:Villaggio di Barigal, città di Cacheu, regione Cacheu
ETIOPIA

Orto scolastico della scuola primaria di Gato. La cittadina di Gato sorge nella Regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud (Etiopia sud-occidentale); conta più di 20.000 abitanti, dediti principalmente all’agricoltura. La scuola locale dispone di due ettari e mezzo di terra da coltivare, e beneficia della vicinanza di un vivaio del governo che fornisce gratuitamente le sementi destinate all’orto. I coordinatori del progetto hanno tuttavia in programma la creazione di un semenzaio interno, per garantire la sostenibilità dell’orto. Tutti gli studenti di Gato (circa 1800) partecipano alle attività dell’orto, guidati dai membri del club ambientale della scuola (che si compone di 160 ragazzi e
ragazze). Mais, sorgo, fagioli dell’occhio, fagioli caiano, pomodori e cipolle sono le principali colture; nell’orto crescono anche alberi di banana e moringa. A due passi dalla scuola si tiene settimanalmente il mercato cittadino. La comunità locale generalmente brucia gli scarti vegetali gettati via da venditori, quando potrebbe invece servirsene per produrre del concime naturale: l’orto scolastico, in cui è stata allestita una compostiera, mostrerà agli abitanti di Gato come riutilizzare in maniera virtuosa e pulita i rifiuti del mercato. Area : Gato, Regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud – Coordinatore Jemaneh Giorgis

Orto scolastico d Morpus. La scuola statale femminile di Morpus accoglie 130 studentesse dai 12 ai 18 anni, 30 delle quali (provenienti per lo più da famiglie povere) partecipano alle attività dell’orto. La scuola è stata creata per disincentivare i matrimoni forzati di giovanissime e la mutilazione genitale. Alcune studentesse sono tuttavia già madri a causa di matrimoni imposti in età precoce. Nel 2011 è stato creato un orto di 1000 metri quadrati in cui si coltivano cavolo nero, morella, fagioli dell’occhio e paw paw. Area: Scuola Morpus, Kapenguria, Contea West Pokot- Coordinatrici: Miss Dinah Endoo, Evelyn Riripon
REPUBBLICA DOMINICANA DEL CONGO
L’orto comunitario di Kawama si trova 12 km a nord-est del centro di Kalemie. La campagna in cui è situato, in una valle tra due colline, è nota per la qualità del suolo, adatto a un’ottima produzione della canna da zucchero e dell’ortaggio localmente chiamato “matembele” (le foglie della patata dolce). Ecco perché i partecipanti al progetto hanno scelto questa coltura, oltre all’amaranto, coltivato in alcuni vecchi campi dove si trovano i ceppi delle canne da zucchero. Troviamo anche manioca, pomodori, e banane. I partecipanti alle attività dell’orto sono 13, tutti adulti. È stato creato un consiglio di gestione di cinque membri per occuparsi quotidianamente della cassa dell’orto. I ricavi della raccolta sono destinati esclusivamente a soddisfare i bisogni primari delle 13 famiglie coinvolte. Il villaggio è venuto a conoscenza di Slow Food grazie al primo progetto dei Mille orti in Africa. Area: Località di Kawama, Kalemie, regione di Tanganyika – Coordinatore Lukena