Lo spartiacque fra Emilia e Romagna: il sentiero 00

l tratto di collegamento dall’alto Riminese (Pennabilli) al territorio forlivese delle Foreste Casentinesi (Bagno di Romagna) image_large

Secondo giorno di escursione lungo l’Alta Via dei Parchi, accompagnati dalla guida CAI di Cesena Vittorio Tassinari che con competenza sul territorio e grande affabilità ci ha mostrato una parte del sentiero 00.
Il percorso si snoda lungo il crinale appenninico spartiacque tra Emilia Romagna e Toscana.
Partiti dalla località “Sassoni” (mt 1294) abbiamo attraversato una bella e fresca faggeta fino a giungere al valico del Monte Fumaiolo (quota mt. 1349) e da li con facile discesa fino alle sorgenti del fiume Tevere in cui ci siamo abbeverati. Proseguendo il sentiero in discesa ci siamo poi inoltrati nel ben più sconosciuto, affascinante e solitario percorso denominato “il cammino di San Vicinio” . La nostra guida molto preparata ci ha spiegato che questo era un antico camminamento utilizzato dai commercianti per il trasporto del sale proveniente dalla salina di Cervia. Durante la bella camminata abbiamo attraversato un suggestivo bosco ricco di felci e di grandi e solitari massi, testimonianza di antiche frane, ricoperti di soffice muschio. Il rumore di acque scroscianti ci coglie all’improvviso dopo una piccola svolta: ecco comparirci le “cascate del Tevere” (mt 1152). Da qui una breve risalita ci porta in località “I Laghi” attraverso un comodo sentiero costeggiato da faggi secolari utilizzati nel Medioevo per delimitare i confini territoriali. Giunti alla sommità il bosco lascia spazio a uno stupendo tappeto verde di felci e ginestre che ci consente di spaziare con la vista sulla adiacente Toscana, sul lontano ma nitido Sasso del Simone e Simoncello fino alla valle sottostante Pennabilli.
Da qui una ripida discesa ci conduce velocemente alla località “Balze” così denominata a causa delle ripide pareti rocciose sovrastanti. Il nostro itinerario si conclude alla trattoria “Balze ghiotte”più noto localmente “da Marisa”.

A Verghereto: pera cocomerina e tortello fritto

Durante il rientro a Bagno di Romagna ci imbattiamo in una delle numerosissime sagre della zona: la Sagra del Tortello di Verghereto, paese anche di produzione della “pera cocomerina” (presidio Slow food – Sagra il 21-22-23 Agosto). Sotto una leggera pioggerellina la fila degli avventori del tortello arriva a un’ora d’attesa.
La nostra eclettica guida Vittorio intercetta l’ex assessore Alberto Moretti il quale, dopo averci raccontato cos’è il tortello fritto ci conduce nel “cuore” della Sagra: il laboratorio di produzione dove circa quindici “sfogline” sono intente al “tiro al mattarello” delle sfoglie successivamente farcire coi due ripieni tipici alle erbe e alle patate. Il tortelli di Verghereto viene fritto mentre nella vicina Balze viene cotto alla “lastra” , un piano di coccio che va posizionato sulle braci. Così, dopo aver iniziato la giornata sul sentiero 00, saldatura ideale tra diverse regioni ma con affinità territoriali molto forti, concludiamo degnamente il nostro percorso scivolando verso le sulfuree acque di Bagno di Romagna, note fin dagli antichi Romani.