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COMUNI E PARCO DEL DELTA DEL PO CON SLOW FOOD PER PROMUOVERE AMBIENTE E AGRICOLTURA DI QUALITA’

A COMACCHIO LA SIGLA DEL PROTOCOLLO  E IL CONSIGLIO NAZIONALE SLOW FOOD


Sette Comuni e il Parco del Delta del Po alleati con Slow Food Italia  per valorizzare  l’ambiente, l’agricoltura e la ristorazione di qualità, il cibo come elemento  essenziale della cultura di un territorio complesso, ricco e anche fragile come quello del Delta.

Dopo il protocollo di intesa siglato il 20 dicembre 2016 dal Comune di Comacchio e da Slow Food Italia, hanno aderito alla stessa alleanza anche i Comuni di Goro, Codigoro, Mesola, Massa Fiscaglia, Ostellato, Lagosanto e lo stesso Parco del Delta del Po, che a breve diventerà uno solo sia per il versante emiliano romagnolo che per quello  veneto. A Comacchio, in occasione del Consiglio nazionale di Slow Food Italia che si svolge proprio nel Delta dal 24 al 26 marzo, tutti i protagonisti si sono ritrovati e  hanno sottoscritto il protocollo vero e proprio che  impegna tutti a una fitta serie di impegni  per la promozione di un cibo “buono, pulito e giusto”, con la  prospettiva di favorire  anche nuove economie per il territorio stesso. Un percorso condiviso anche con i territori limitrofi del Veneto, e infatti alla sigla erano presenti anche i Comuni di Porto Tolle e Rosolina Mare.


Slow Food Italia

“Il senso di un protocollo d’intesa non si esaurisce con la comunione d’intenti e con l’apposizione di una firma. La collaborazione con il Comune di Comacchio – ha sottolineato Sonia Chellini, vicepresidente di Slow Food Italia -. Tutto ciò dimostra che esiste un modo concreto di intendere questi accordi: quello di renderli dinamici e aperti. L’adesione di tutti i Comuni del Delta ai principi sanciti nel documento e all’attuazione delle pratiche in esso descritte è la prova che partecipazione, condivisione e, non da ultimo, buone idee creano anche buoni progetti “.

I Comuni
Il Comune di Comacchio è capofila dell’accordo che unisce, come si è detto, tutti i Comuni del Delta, nonché l’Ente di Gestione per i Parchi e le Biodiversità – Delta del Po, per la realizzazione delle attività individuate e declinate in nome dello Slow Food, da realizzarsi nel biennio 2017-2018. La riscoperta dell’identità del territorio, sancita in maniera esemplare dal riconoscimento ottenuto da Comacchio, città tra le 5 finaliste al concorso di Capitale della cultura italiana per il 2018, può riverberarsi in tutti gli eventi futuri, che potranno così fregiarsi del marchio Slow Food. “Grazie al nuovo protocollo di intesa con Slow Food, tutti i Comuni del Delta si trasformano in una grande famiglia allargata –  ha detto il sindaco di Comacchio Marco Fabbri –  che intende fare della cultura del cibo un sentiero di crescita per il territorio e per i giovani, incentivando un circuito virtuoso, improntato alla tutela della buona alimentazione e della salute, ma che vuole anche imprimere impulsi decisi alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. La sfida che ci aspetta è la salvaguardia del patrimonio agricolo e  dell’ambiente. Siamo di fronte a un bivio, possiamo restare come siamo o diventare protagonisti, forti di un senso di identità che cresce e che spero ci porti a presto a definirci tutti come “cittadini della biosfera del delta del Po”. A Comacchio cominceremo dagli orti delle scuole, lavoreremo per accorciare le filiere, per qualificare la ristorazione e anche le mense scolastiche”.

“Questo momento segna la differenza fra come ci siamo comportati finora e come ci comporteremo – ha detto Diego Viviani, sindaco di Goro -. Quanti e quali vantaggi porterà questo protocollo  non lo so esattamente adesso, ma so quante occasioni abbiamo perso finora e non possiamo più permettercelo. Anche per accedere a finanziamenti europei essere un gruppo ha un peso che ci consentirà più facilmente di non perdere più treni importanti. Con Slow Food valorizzeremo i nostri prodotti di pregio sia di terra che di mare”.

Il Parco del Delta del Po

“Il protocollo individua nuovi obiettivi ed elenca precise assunzioni di responsabilità da parte di chi lo sottoscrive – ha commentato Massimo Medri, presidente del Parco delta del Po -.Partiamo dai due Presìdi Slow Food già attivati nel Parco: l’anguilla marinata di Comacchio e il sale di Cervia della salina Camillona, questo protocollo ci porterà a individuarne di nuovi e a valorizzare prodotti  importanti de territorio, dalla vongola di Goro alla fragola di Lagosanto, all’asparago di Mesola. Valorizzare le unicità del Delta mette in sicurezza anche il futuro delle popolazioni che lo abitano”.

Gli impegni presi

La difesa del paesaggio e della memoria storica, testimoniata anche dai prodotti tipici delle tradizioni locali è alla base di questa  partnership con Slow Food, che si prefigge una serie di azioni elencate nel protocollo nei seguenti punti:

1. Slow Food Italia, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e i Comuni dell‘area Delta del Po con la sottoscrizione del presente Protocollo d’intesa si impegnano, nel rispetto delle reciproche competenze e delle risorse finanziarie disponibili, a individuare, al fine di raggiungere lo scopo di cui alla lettera c) delle premesse, le priorità progettuali tra quelle elencate al punto 2. che segue. Gli interventi per attuare dette priorità progettuali saranno puntualmente precisati, sotto il profilo delle risorse finanziarie da impegnare e delle azioni da realizzare, mediante appositi accordi attuativi.
1. Il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e i Comuni dell‘area Delta del Po Slow Food Italia individuano nei seguenti interventi le priorità progettuali per il raggiungimento dell’obiettivo della valorizzazione del territorio:
I. sensibilizzazione di produttori, commercianti e operatori della ristorazione e del settore turistico-alberghiero al recupero dei prodotti di qualità e alla valorizzazione delle tradizioni del territorio attraverso la partecipazione a attività formative specifiche organizzate dal comparto Educazione di Slow Food Italia, dirette a accrescere negli operatori la professionalità, la conoscenza delle produzioni locali e la consapevolezza del proprio ruolo rispetto alla valorizzazione dell’identità del territorio;
II. realizzazione di interventi di educazione alimentare e sensoriale rivolti in specifico al target dei disoccupati e di coloro che sono in cerca di una riqualificazione professionale al fine di offrire nuove opportunità nel settore della produzione enogastronomica e del settore turistico-alberghiero;
III. realizzazione di progetti di educazione alimentare e del gusto all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, rivolti al personale scolastico e agli studenti quali strumenti di riflessione su cibo, agricoltura e cultura ambientale;
IV. attivazione e collaborazione nell’ambito del progetto nazionale “Coste fragili” rivolto alla valorizzazione, tutela e promozione dei territori costieri, attraverso il ruolo e la partecipazione delle proprie comunità;
V. studio di fattibilità per la realizzazione nell’area del Comune capo fila e dei Comuni dell’area Delta del Po e del Parco del Delta del Po di Presidi Slow Food: progetti per sostenere piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzare i territori, salvare dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta;
VI. attività di promozione e comunicazione per valorizzare il riconoscimento del Parco Delta del Po come Mab Unesco tramite le pubblicazioni editoriali, sui siti slowfood.it e slowfood.com e negli eventi internazionali (es. Slow Fish), con condizioni riservate e agevolate;
VII. supporto ai processi tesi a favorire una fruizione turistica responsabile e sostenibile nei territori coinvolti dal progetto;
3. Slow Food Italia si impegna a favorire un percorso di partnership tra l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di cui è socio fondatore, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e gli altri Comuni dell‘area Delta del Po
4. Per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità del presente Protocollo d’intesa, Slow Food Italia potrà avvalersi della collaborazione delle società partecipate Slow Food Promozione Srl e Slow Food Editore Srl, nonché dell’Associazione Slow Food Emilia Romagna e delle istanze territoriali locali.
5. Tutte le attività e le collaborazioni che si attiveranno nel quadro di questo Protocollo dovranno essere in linea con i principi e valori dell’Associazione.
6. L’eventuale uso, per qualsiasi finalità, da parte del Comune capofila, dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e degli altri Comuni dell‘area Delta del Po dei nomi e\o dei marchi Slow Food Italia, dovrà ottenere la preventiva approvazione scritta da parte di Slow Food Italia;
7. Per ciascuna attività, verificata la fattibilità e la disponibilità di risorse finanziarie adeguate, anche attraverso il sostegno di altri enti/istituzioni e/o di partner privati sul territorio, rispettando quanto previsto dal punto 5 che precede (e, in particolare, l’allegato disciplinare per il fundraising), verranno siglati accordi specifici per disciplinare i termini contrattuali e i rapporti fra le parti.
8. Il presente Protocollo d’intesa ha validità dalla data di sottoscrizione sino al 31 dicembre 2018.
9. Qualsiasi modifica del presente documento dovrà avvenire in forma scritta ed essere approvata da entrambe le parti. L’individuazione di eventuali modifiche e aggiornamenti non comporterà una nuova sottoscrizione del protocollo.
10. Slow Food Italia, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e gli altri Comuni dell‘area Delta del Po si impegnano, all’atto della sottoscrizione del Protocollo, a comunicare il nominativo di un referente per l’attuazione e il coordinamento delle attività concordate fra le parti.

 

IL TESTO INTEGRALE DEL PROTOCOLLO

Protocollo d’intesa
propedeutico agli accordi operativi per la valorizzazione del territorio tra
Slow Food Italia, con sede in Via Mendicità Istruita, 14 – 12042 Bra (Cn), C.F 91008360041 e P.Iva 02106030048, nella persona del Segretario Generale Sig. Daniele Buttignol
e Comune di Comacchio , con sede in Piazza Folegatti, 15 – 44022 Comacchio (Fe), C.F. 82000590388 e P.Iva 00342190386, nella persona del Sindaco Marco Fabbri, qui di seguito indicato come Comune capofila,
e
Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po, con sede in Corso G. Mazzini, 200 – 44022 Comacchio (Fe) – C.F. 91015770380 e P.Iva 01861400388, nella persona del Presidente Massimo Medri
e
Comune di Codigoro, con sede in Piazza Giacomo Matteotti, 60 – 44021 Codigoro (Fe), C.F. e P.Iva 00339040388 , nella persona del Sindaco Alice Zanardi
e
Comune di Fiscaglia, con sede in Piazza XXV Aprile, 8 – Migliaro – 44027 Fiscaglia (Ferrara)
C.F. e P.Iva 01912970389, nella persona del Sindaco Sabina Mucchi
e
Comune di Goro, con sede in Piazza Dante Alighieri, 19 – 44020 Goro (Fe), C.F. 82000830388 e P.Iva 00354680381, nella persona del Sindaco Diego Viviani
e

Comune di Lagosanto, con sede in P.zza I Maggio,1 – 44023 Lagosanto (Fe), C.F. e P.Iva 00370530388, nella persona del Sindaco Maria Teresa Romanini
e
Comune di Mesola, con sede in Viale Roma, 2 – 44026 Mesola (FE), C.F. 82001930385 e P.Iva 00351150388, nella persona del Sindaco Gianni Michele Padovani
e
Comune di Ostellato, con sede in Piazza Repubblica, 1 – 44020 Ostellato (Fe), C.F. 00142430388 e P.Iva 00142430388, nella persona del Sindaco Andrea Marchi

qui di seguito indicati Comuni dell’area Delta del Po

Premesso che
a) Slow Food Italia è un’associazione riconosciuta di promozione sociale, iscritta al nr. 291 del Registro Prefettizio di Cuneo, iscritta nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale con il nr. 194 e riconosciuta dal Ministero dell’Interno con D.M. n. 557/B.791.1200.A (145) del 7 marzo 2002 quale ente nazionale con finalità assistenziali ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 comma 6 lettera e della Legge 25.8.1991 n. 287 e ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. 26.10.1972 n. 640.
L’Associazione è basata sull’adesione volontaria di cittadini che, per suo tramite, intendono esercitare comuni interessi di carattere culturale nel campo dell’alimentazione.
b) Slow Food Italia si propone di:
• evidenziare e comunicare la dignità culturale delle tematiche legate al cibo, al vino e altre bevande, all’alimentazione e alle scienze gastronomiche nel loro complesso;
• contribuire al rafforzamento dei legami dei prodotti di qualità con i loro territori, nell’ottica della salvaguardia della biodiversità, promuovendone l’assunzione a ruolo di beni culturali;
• educare alla cultura alimentare i cittadini e le giovani generazioni, con l’obiettivo del raggiungimento della piena coscienza del diritto al piacere e l’acquisizione di una responsabile capacità di scelta in campo alimentare;
• contribuire alla creazione di una cultura della salute da difendere e proteggere;
• promuovere la pratica di una diversa qualità della vita, fatta del rispetto dei tempi naturali, dell’ambiente e della salute dei consumatori, favorendo la fruizione di quei prodotti che ne rappresentino la massima espressione qualitativa;
• favorire, intendendola come massima espressione, una qualità del cibo rispettosa di tre elementi imprescindibili: bontà organolettica, sostenibilità ecologica dei processi produttivi, distributivi e di consumo, rispetto della giustizia sociale e della dignità di tutte le persone coinvolte nella filiera alimentare;
• sostenere il pieno rispetto delle diversità culturali del mondo, in un’ottica di scambio e confronto, senza discriminazioni, con particolare attenzione alle culture popolari;
• sostenere e attivare pratiche di scala locale;
• difendere il diritto alla sovranità alimentare per tutti i popoli;
• combattere gli sprechi;
• difendere il paesaggio, il suolo e il territorio;
• valorizzare la memoria locale;
• contribuire allo sviluppo della rete associativa internazionale;
• realizzare progetti di cooperazione internazionale volti alla tutela della biodiversità e al sostegno delle comunità del cibo, specie nei Paesi in via di sviluppo.
c) come nel protocollo precedente sottoscritto tra Slow Food Italia e il Comune capofila in data 20 Dicembre 2016, anche i Comuni del Delta del Po e l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po individuano in Slow Food Italia il partner prioritario per un progetto di valorizzazione del territorio, con particolare rilievo alle attività culturali, agricole, artigianali, commerciali, di pesca e turistiche e ritiene che tali obiettivi si possano raggiungere con un programma di iniziative da realizzare nel biennio 2017-2018.

Tutto ciò premesso,
si conviene quanto segue

1. Slow Food Italia, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e i Comuni dell‘area Delta del Po con la sottoscrizione del presente Protocollo d’intesa si impegnano, nel rispetto delle reciproche competenze e delle risorse finanziarie disponibili, a individuare, al fine di raggiungere lo scopo di cui alla lettera c) delle premesse, le priorità progettuali tra quelle elencate al punto 2. che segue. Gli interventi per attuare dette priorità progettuali saranno puntualmente precisati, sotto il profilo delle risorse finanziarie da impegnare e delle azioni da realizzare, mediante appositi accordi attuativi.
1. Il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e i Comuni dell‘area Delta del Po Slow Food Italia individuano nei seguenti interventi le priorità progettuali per il raggiungimento dell’obiettivo della valorizzazione del territorio:
I. sensibilizzazione di produttori, commercianti e operatori della ristorazione e del settore turistico-alberghiero al recupero dei prodotti di qualità e alla valorizzazione delle tradizioni del territorio attraverso la partecipazione a attività formative specifiche organizzate dal comparto Educazione di Slow Food Italia, dirette a accrescere negli operatori la professionalità, la conoscenza delle produzioni locali e la consapevolezza del proprio ruolo rispetto alla valorizzazione dell’identità del territorio;
II. realizzazione di interventi di educazione alimentare e sensoriale rivolti in specifico al target dei disoccupati e di coloro che sono in cerca di una riqualificazione professionale al fine di offrire nuove opportunità nel settore della produzione enogastronomica e del settore turistico-alberghiero;
III. realizzazione di progetti di educazione alimentare e del gusto all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, rivolti al personale scolastico e agli studenti quali strumenti di riflessione su cibo, agricoltura e cultura ambientale;
IV. attivazione e collaborazione nell’ambito del progetto nazionale “Coste fragili” rivolto alla valorizzazione, tutela e promozione dei territori costieri, attraverso il ruolo e la partecipazione delle proprie comunità;
V. studio di fattibilità per la realizzazione nell’area del Comune capo fila e dei Comuni dell’area Delta del Po e del Parco del Delta del Po di Presidi Slow Food: progetti per sostenere piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzare i territori, salvare dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta;
VI. attività di promozione e comunicazione per valorizzare il riconoscimento del Parco Delta del Po come Mab Unesco tramite le pubblicazioni editoriali, sui siti slowfood.it e slowfood.com e negli eventi internazionali (es. Slow Fish), con condizioni riservate e agevolate;
VII. supporto ai processi tesi a favorire una fruizione turistica responsabile e sostenibile nei territori coinvolti dal progetto;
3. Slow Food Italia si impegna a favorire un percorso di partnership tra l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di cui è socio fondatore, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e gli altri Comuni dell‘area Delta del Po
4. Per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità del presente Protocollo d’intesa, Slow Food Italia potrà avvalersi della collaborazione delle società partecipate Slow Food Promozione Srl e Slow Food Editore Srl, nonché dell’Associazione Slow Food Emilia Romagna e delle istanze territoriali locali.
5. Tutte le attività e le collaborazioni che si attiveranno nel quadro di questo Protocollo dovranno essere in linea con i principi e valori dell’Associazione.
6. L’eventuale uso, per qualsiasi finalità, da parte del Comune capofila, dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e degli altri Comuni dell‘area Delta del Po dei nomi e\o dei marchi Slow Food Italia, dovrà ottenere la preventiva approvazione scritta da parte di Slow Food Italia;
7. Per ciascuna attività, verificata la fattibilità e la disponibilità di risorse finanziarie adeguate, anche attraverso il sostegno di altri enti/istituzioni e/o di partner privati sul territorio, rispettando quanto previsto dal punto 5 che precede (e, in particolare, l’allegato disciplinare per il fundraising), verranno siglati accordi specifici per disciplinare i termini contrattuali e i rapporti fra le parti.
8. Il presente Protocollo d’intesa ha validità dalla data di sottoscrizione sino al 31 dicembre 2018.
9. Qualsiasi modifica del presente documento dovrà avvenire in forma scritta ed essere approvata da entrambe le parti. L’individuazione di eventuali modifiche e aggiornamenti non comporterà una nuova sottoscrizione del protocollo.
10. Slow Food Italia, il Comune capofila, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e gli altri Comuni dell‘area Delta del Po si impegnano, all’atto della sottoscrizione del Protocollo, a comunicare il nominativo di un referente per l’attuazione e il coordinamento delle attività concordate fra le parti.

Allegati:
A) Disciplinare per il fundraising.

Comacchio, 24 Marzo 2017

Letto, approvato e sottoscritto

Slow Food Italia Comune di Comacchio
Il Segretario Generale Il Sindaco

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Comune di Codigoro Comune di Fiscaglia
Il Sindaco Il Sindaco

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Comune di Goro Comune di Lagosanto
Il Sindaco Il Sindaco

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Comune di Mesola Comune di Ostellato
Il Sindaco Il Sindaco

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Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po

Il Presidente

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