8 Settembre, dal Prato Spilla al Rifugio Lagdei attraverso il parco dei Cento laghi

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Attendiamo la delegazione CAI di Parma, con la quale percorreremo l’ultimo tratto dell’Alta Via fino al Lagdei. La giornata è tersa e soleggiata. Arrivato il gruppo, risaliamo lentamente la pista da sci a ritrovare il sentiero 00. Usciti dal bosco, ci ritroviamo di nuovo in crinale. Attorno a noi, valli resti di antichi ghiacciai. Ancora oggi qui si raccolgono enormi quantità di neve (fino a 4 mt quest’anno), la quale, sciogliendosi, forma questi laghi effimeri più abbondanti in primavera, ma che nella stagione secca regalano al camminatore che li guarda dall’alto una visione estatica per il loro colore blu profondo. Questa zona è denominata Parco dei Cento laghi non a caso.
punta rocciosaLa presenza faunistica, nonostante l’apparente assenza di vita, è imponente: falchi, greppi, volpi, terreni “arati” dai cinghiali, visioni di cervi e caprioli in lontananza, e resti di escrementi di lupi, che qui vivono numerosi.  Efisio, appassionato accompagnatore di grande competenza e gentilezza, ci spiega che l’escremento di lupo contiene del pelo, che il lupo ingerisce per proteggere il suo stomaco e intestino dai frammenti di ossa. Per questo è inconfondibile.
Il paesaggio è alpestre, a tratti ancora severo e silenzioso. Attraversiamo tantissime cime, sul filo dell’impressionante crinale, a picco sul versante delle valli liguri. In piacevole compagnia del numeroso gruppo risaliamo la cima del monte più alto dell’Appennino Parmense, il Monte Sillara. Breve sosta di vetta. Qui si percepisce l’apice,  e quindi la fine  del  viaggio: siamo partiti dal mare, l’Adriatico, un mare basso e dolce come le colline che lo sovrastano, per arrivare all’altro mare, il Tirreno, più aspro e profondo, come le montagne sulle quali ci troviamo.  Ricongiungiamo in breve nella  mente questo pensiero, e pensiamo alla gente, alle tante persone incontrate che abitano questi territori, che hanno dovuto adattarsi a condizioni climatiche e morfologiche qui più estreme; ma tutte accomunate da una stessa passione: la voglia di raccontarsi, di condividere, a volte di sopravvivere, ma di diventare una comunità.
Scendiamo alle Capanne di Badignana, dove ci attende Marcello Montagna, giovane gestore del Rifugio Mariotti al Lago Santo Parmense, con un sontuoso “spuntino” a base di stufato di pecora cornigliese, razza autoctona di Corniglio, formaggi locali, pane, polenta, lambrusco. Riprendiamo poi con più fatica, il sentiero fino al Rifugio Mariotti, sulle rive di questo grande specchio d’acqua, e da lì in breve al Lagdei, già allestito per il grande evento serale, e con produttori della zona, dove si conclude il nostro trekking.
dai camminatori Elisabetta e Pier Luigi
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L’arrivo a Lagdei!
 
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