6 Settembre, dal Passo Pradarena al Passo del Cerreto

gruppo verso il cerreto
aurora mazzucchelliLa mattina è luminosa e molto fresca. Ci allontaniamo dal Rifugio Pradarena, con le nostre guide CAI Massimo Bizzarri e Elio Pelli, con i quali la sera precedente abbiamo gustato una davvero eccellente cena a cura dei cuochi di Cheftochef Aurora Mazzucchelli e Igles Corelli, accompagnata da ottimi vini del territorio. Ci inoltriamo nel bosco di faggi attraverso il sentiero 00 che costeggia tutto il confine Tosco emiliano.
La salita è dolce, in leggero falsopiano, ma in breve risaliamo un primo colle che ci porta ad un primo punto panoramico, il passo Belfiore. Qui incontriamo un primo viandante dei boschi, un raccoglitore di funghi che ci mostra la sua gerla, che emana un delizioso profumo di funghi porcini. Con i viandanti si chiacchiera, in montagna. Nel frattempo le nostre guide Cai controllano la segnaletica, e armati di chiavi e cacciaviti sistemano quella danneggiata (per qualche inspiegabile motivo c’è qualcuno che si diverte a “depistare”).
In breve siamo fuori dal bosco, e risaliamo il crinale. Dolce nell’aspetto, morbido e caldo nella sua prima veste autunnale, e mosso dolcemente dal vento che qui è sempre presente evoca in me i versi di una nota canzone dei Nomadi, “Impressioni di settembre” SEMBRA UN MARE L’ERBA. Distratti dal panorama che si apre ai nostri occhi e dal cielo ricco di bianche nubi arriviamo in cima al Monte La Nuda. In vetta ci sono più persone, oggi è domenica, ed è una giornata ideale per le escursioni. Da qui la vista sul golfo di La Spezia ci riempie di stupore. Scambiamo con tutti qualche parola. Raccontiamo del nostro viaggio, che suscita in ognuno di loro un grande interesse; ci sentiamo protagonisti di una grandioso progetto e ambasciatori e raccoglitori di grandi valori forse un po’ perduti.
Scendiamo velocemente dal Vallone dell’Inferno, un’antica valle glaciale affacciata sul Passo del Cerreto, dove le nostre guide ci lasciano per rientrare a valle assieme a Michele. Io e Pier Luigi restiamo per il pernottamento; il Passo, soleggiato e denso di motociclisti fermi alla sosta di rito, al tramonto si spopola e noi andiamo a cena. Qui conversiamo a lungo con Mario, il 25enne figlio del titolare, diplomato alla Scuola Alberghiera, ALMA, Università di Parma Scienza Gastronomiche…tanta cultura e soprattutto tanta passione, ancora non indirizzata in un progetto definito ma certamente grande legame con la terra, la sua gente, i suoi produttori che utilizza nel menu del suo ristorante, sia per la vicinanza (km 0) che per la qualità dei prodotti che a suo dire, fanno la differenza. Lui mi ricorda che a pochissimi chilometri da lì vive Giovanni Lindo Ferretti, poeta oratore di Cerreto Alpi, che dopo una vita di successi artistici in giro per il mondo, come cantante e compositore dei CCCP, CSI, PGR e poi in solo, è ritornato alla sua terra allevando cavalli e scrivendo con essi e su di essi spettacoli teatrali.
L’uomo è condannato sulla terra
che la sua stessa utilità ben più che soluzione diventa,
problema
Ben poco onore uomo consumatore
unità di misura del mercato globale
(Ben Poco Onore – SAGA)
dai camminatori Elisabetta, Michele, Pier Luigi
 
sul crinale verso cerreto michele sul crinale