23 Agosto Saluto alla Romagna attraverso i castagneti di Castel del Rio e la Valsanterno

L’itinerario di oggi inizia con un saluto veloce a Castel del Rio e al suo magnifico Ponte Alidosi assieme alla guida Cai sezione di Bologna Marinella Frascari e al socio Cai Paolo. Raggiunta la località Le Selve si aggiungono l’accompagnatore Cai sezione di Imola Ivan Valli e i soci Tullia e Luigi con cui proseguiamo verso Belvedere.

Il primo tratto del percorso si svolge immersi in uno stupendo castagneto dove Marinella ci descrive aspetti interessanti della civiltà del castagno con la passione della sapienza e dell’amore per questa terra appenninica. Ci mostra i danni subiti dai castagni a causa della vespa cinese alla quale, tramite l’utilizzo di competitori biologici, gli agricoltori hanno posto una barriera, fortunatamente riuscendo a contrastarla. Proseguendo in salita  ammiriamo alcuni begli scorsi panoramici del Monte La Fine e del Monte Fune, raggiungendo un punto in cui si possono individuare le varie località della Linea Gotica, testimonianza diretta di eventi bellici particolarmente cruenti: Monte Battaglia, Ca’ di Guzzo, Montecalderaro, Casoni di Romagna.

Scendiamo poi attraverso via Vicchio per raggiungere l’azienda agricola Campidello di Corrado e Francesca due giovani e intraprendenti allevatori e coltivatori che si sono insediati qui per  coltivare grani antichi, ortaggi e produrre miele. Salutiamo la coppia dopo aver visitato un grande orto molto ben curato e ammirato il loro enorme e bellissimo forno costruito con cemento a secco decorato con gusto da francesca.

Attraverso un sentiero immerso nel bosco giungiamo poi all’azienda agricola Dal Cavatore di Jonathan Leonelli, in località Belvedere. Ci racconta della sua avventura iniziata pochi anni fa con la coltivazione di zafferano con bulbi importati dalla Sardegna e be attecchiti sul territorio appenninico e di tartufo fresco stagionale di cui ci mostra alcuni esemplari dal caratteristico e intenso profumo. Quello che traspare da lui, come pure dalla coppia precedente, è la passione e l’entusiasmo per il duro lavoro agricolo quotidiano: “Quando lavoravo in fabbrica, finite le mie classiche 8 ore, ero libero ma non ero contento della mia vita e stavo rischiando l’ulcera; ora non ho più orario ma il tempo e le energie  spese per il mio zafferano mi rendono più forte e appassionato”.

dai camminatori Pier Luigi e Vanda